La Casa degli Spiriti

Archetipo Delamain

Prototipo Delamain-Pleiade

Non ho ricordo vivo e dettagliato dell’ultima volta che sono entrato a curiosare in un negozio di antiquariato.

È un moto istintivo, ancestrale della mia curiosità. Dagli antiquari sono rapito dalle insegne esterne mentre il mio sguardo cerca di catturare ogni dettaglio. Sono rapito dagli ingressi, dalle porte, dai vetri – fateci caso – ogni piccola cosa rimanda al topos del negozio.

Negare l’ozio, ma amare la concentrazione del silenzio e ascoltare il tempo che ogni singolo oggetto ha dentro di sé e racconta. La vista, certo, ma ciò che più amo è l’olfazione. Il legno in modo diretto, e quell’indotto di cere e ogni bene di prodotto per curarlo e conservarlo, scocca dardi di profumi e sentori che nulla o quasi a questi può essere paragonato.

Delamain e i suoi Cognac mi catturano e avvolgono allo stesso modo

Mi ammaliano, mi rapiscono, mi sequestrano e mi trasportano in un olfattorio in cui monsieur le Cognac è l’infinito che ci potrebbe raccontare lo Zibaldone leopardiano creato da una immaginazione che riceve stimolo dal mondo visivo e olfattivo, solo poi gustativo.

Delamain è archetipo. Delamain è prototipo. Delamain è ricostruibile attraverso i codici noti del suo sapiente maître de chai Dominique Touteau.

Esperienza e savoir bien faire, da qui si apre il cielo e le Pleiadi sono ben visibili.

Delamain-Pleiade è la nuova collezione, pregiata, ricercata, che esprime la summa del distillato della Grande Champagne: geografia in cui terra e uomo sono riusciti a ricreare simbiosi totale.

Terroir, vigne, maison familiare, rapporti privilegiati con i conferitori, botti e legni pregni di storia e di preziose informazioni oltre la sapiente mano dell’uomo, sono difatti ingredienti la cui eccellenza di ricetta ben risulta nel bicchiere.

È qui, nel bicchiere che percepiamo un olfattorio, un laboratorio, un grande piccolo chimico che Delamain conosce bene e con cui gioca ad arte.

Il Cognac Revelation, Plenitude e Apogée sono il nec plus ultra: o singolo cru o singolo millesimo o singola botte.

Già all’occhio se ne percepisce la viscosità indice di quel tempo che ha saputo donare quel caleidoscopio vivo e luminoso di profumi e colori. Sorseggiare lento, una degustazione sapiente e profonda in cui volentieri ci si immerge. Delamain con la collezione Pleiade investe nella brillantezza della luce già propria, accende stelle più forti nella sua collezione.

Stelle rare, accudite e controllate con cura ed attenzione maniacale. Un’esperienza che assume valore di fondamento e di spartiacque nell’universo del distillato francese par-excellence.

Massimo Cantini Parrini

Previous article

“La Montagna Incantata” di Roberto Cipresso

Next article
Luca Turner
Giornalista, vive a Milano. Una moglie, due figli, tre, quattro, cinque grandi passioni tra cui la grande cucina, i grandi vini, l'automotive e, più in generale, la tecnologia al servizio dell'uomo. È sensibile alla bellezza e all'efficienza. In ogni forma.

You may also like

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *