Vizi e virtù del pane contemporaneo
Come fare il pane in casa. Così il simbolo della lievitazione e dell’alimentazione globale ha fatto il giro del mondo in 365 giorni, navigando in rete. Il 2020 è stato un anno straordinariamente irreversibile e il gioco forza tra restrizioni e costrizioni, ha inevitabilmente trasformato ognuno di noi in un Argonauta gastronomico.
Mentre farine e lievito diventavano introvabili, sui social sgomitavano foto e video di sacrifici panificatori. Sull’altare della gloria si è saliti grazie a ricette e video tutorial, consigli e condivisioni. Il tutto pagato al prezzo della solitudine e alla ricompensa di una fragranza dal profumo irresistibile.
Mani in pasta e attese fatte di una gassosa alveolatura invisibile. Così tutto il mondo si è cimentato nel miracolo della vita gastronomica, la lievitazione.
Dati alla mano (Google Trends 2020), il pane e i lievitati in genere hanno sbancato il paroliere del web in ricerche che vanno dalle ricette ai video, fino ai panifici vicino casa. Un risultato in bilico tra la curiosità di una banale conseguenza e la necessità di mettersi in gioco con qualcosa di familiare.
Il pane è la mia vita, è un lavoro, una passione. Il pane è ciò su cui ho investito tutto. Una volta per gli italiani il pane era aggregazione, simbolo di convivialità, era il centro della tavola. Non so dire con precisione cosa sia diventato oggi, ma di certo ha perso quella centralità che aveva un tempo.
gabriele bonci, roma 13 gennaio 2021
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