Il Privé di Davide Bertellini

Francesco Sansone

Chi è Francesco Sansone?

Sono un appassionato dell’uomo, della persona e delle sue storie, di come si incrociano nei cammini che portano ciascuno di noi a creare valore e a contribuire alla crescita dell’umanità.

Nasco come antropologo; il mio primo lavoro fu una ricerca etnografica nell’isola d’Ischia nella quale intervistavo  i pescatori ultra settantenni chiedendo loro di raccontarmi le storie che si dicevano intorno al camino quando erano piccoli; e questa ricerca, che ha un valore storico perché la narrativa di tradizione orale, oggi, non c’è più, la comparai con la narrativa di tradizione orale a livello internazionale ed emersero degli archetipi di queste storie a livello mondiale, aprendo uno scenario di studio che riguarda tutta l’umanità. Semplificando, potrei dire che la conclusione è che noi tutti ci muoviamo all’interno di un disegno cosmico.

Poi, il mio interesse per l’essere umano volli coltivarlo attraverso lo studio della psicologia e mi laureai per la seconda volta a Roma. Il mio primo lavoro a Milano fu il cacciatore di teste e quindi ho continuato ad essere un cercatore di storie. Questo mio lavoro culminò nella pubblicazione del mio primo libro sul pensiero flessibile. Un modello originale di funzionamento del pensiero nel quale ho individuato quali sono gli strumenti fondamentali che noi utilizziamo, come li possiamo sviluppare e come possiamo applicare il pensiero flessibile per elevare l’agilità mentale e comportamentale. Oggi sappiamo che i due fattori principali sono la flessibilità mentale da una parte e la responsabilità dall’altra. Nacque poi più recentemente la mia seconda pubblicazione sulla leadership responsabile: le dieci regole per essere leader nell’economia digitale.

Ciò detto, come definirebbe la sua più grande passione?

La mia più grande passione è creare valore attraverso le persone.

E la sua più grande paura?

Sono profondamente cristiano e credente e il cristiano non ha paura né della vita né della morte.

Il suo colore preferito?

Il blu.

In quale epoca viviamo?

Viviamo in un’epoca che presenta delle aree di grande opportunità derivanti dallo sviluppo dei mezzi tecnologici ma il più grande rischio è quello della frammentazione semantica ovvero della perdita di significato dei valori fondamentali in cui si articola la nostra esistenza.

Cosa c’è dentro al bicchiere?

Io sono un amante del Sangiovese.

L’ultimo pasto prima del patibolo?

Spaghetti alla pescatora.

Fumatore?

Sì, fumo l’Antico Toscano.

Quale libro sul comodino?

Sto leggendo “L’etica del Carabiniere” che mi è stato donato dal comandante della divisione Pastrengo dei Carabinieri. Si tratta di un libro che propone la rilettura di una pubblicazione dell’inizio del secolo scorso “Il galateo del Carabiniere” ed espone la storia, lo spirito e le caratteristiche del corpo dei Carabinieri. Il che ha un’afferenza molto diretta con la Leadership Responsabile di cui ho scritto.

Cosa accadrà domani?

Sono chairman del Cenacolo di Valore, che è un’iniziativa giunta alla sessantanovesima edizione appena svoltasi a Genova con il governatore della regione Liguria, Giovanni Toti. Il Cenacolo di Valore è un luogo nel quale leader, imprenditori, top manager condividono le loro storie di successo e il mix che li ha portati a generare valore. Il motto del Cenacolo di Valore è: il gusto per l’eccellenza delle idee e l’eccellenza del gusto. Abbiamo realizzato circa settanta edizioni nelle principali città italiane e all’estero a Londra, alla House of Lords, e a Madrid.

Inoltre, a livello collettivo, posso registrare che c’è un grande impegno che coinvolge tutti i settori dell’economia sul tema della sostenibilità, intesa come ESG (Environmental, Social and Governance). Sono confidente che questa attenzione ci porterà al rispetto degli obiettivi del 2030 che mi attendo saranno raggiunti ancora più a breve. Naturalmente la condizione perché si possa verificare tutto ciò è la coesione sociale che passa non solo attraverso l’attenzione dei governi e dei corpi intermedi, ma soprattutto passa attraverso la condivisione dei valori: se non si condividono i valori il risultato sarà al contrario la frammentazione semantica e la disgregazione sociale.

La cultura, l’arte tutte queste realtà che sono sovente intangibili potranno favorire questo risultato.

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Davide Bertellini
Folgorato fin dai primi anni dell'adolescenza da un'inarrestabile e sempre crescente "passione gourmet" a 21 anni aveva già fatto due volte il giro del mondo. Oggi, imprenditore nel campo della moda e del lifestyle, ha sostituito alla palestra il ristorante e, in qualità di jetsetter, frequenta i più importanti party e charity events nel mondo. Poliglotta, con la scusa di girare il mondo per il suo lavoro nel campo della moda frequenta i più bei ristoranti alla ricerca di quello migliore, che purtroppo non ha ancora trovato. Founding member Gustavia Yacht Club di St. Barth, è anche top reviewer italiano della guida americana Opinionated About Dining, scrive su Identità Golose per Paolo Marchi e su Passione Gourmet, al quale è affiliato a capo della direzione marketing. Sogno nel cassetto? Un tour mondiale dei ristoranti “3 stelle” della Guida Michelin con fotografo, ghostwriter e jet privato.

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