Mille et un flacons

Frédéric Malle

I migliori profumieri hanno trovato l’Editore

Sono un editore di profumieri di lusso“. Così ama autodefinirsi Frédéric Malle, che porta nel COGNOME i geni, il genio e la profondità dello zio paterno e regista francese Louis e nel sangue il tropismo verso i sentori raffinati ereditato dal nonno materno fondatore della Linea “Parfums de Christian Dior”; è difatti l’anno 2000 quando, avvalendosi del talento e della maestria dei più valenti Nasi del panorama mondiale, debutta con la sua Linea di capolavori della Profumeria d’Autore.
Angéliques Sous La Pluie, lanciato nel 2000, ha segnato il suo magico esordio grazie alla sapiente esperienza di Jean-Claude Ellena, il Naso che da più di dieci lustri crea splendori olfattivi per prestigiosi Brand (ACQUA DI PARMA, Amouage, Cartier, HERMÈS, L’ARTISAN PARFUMEUR, Laboratorio Olfattivo, The Different Company, solo per citarne alcuni) e che, aspirando all’Essenziale, concepisce architetture nitide, avvalendosi di rari selezionati ingredienti. Due anni dopo, sempre per lo stesso “editore”, nel 2002 crea Bigarade Concentrée: interpretazione magistrale, in chiave ovviamente contemporanea, della classica EAU DE COLOGNE incentrata su una piramide olfattiva di note esperidate, neroli e rosmarino.
Dominique Ropion, collabora con F.M. da oltre 30 anni, sovvertendo i canoni della Profumeria classica e di “maniera” attraverso composizioni tendenti a un equilibrio e una struttura impeccabile che raggiunge bilanciando note dominanti con eco di note più mitigate.
La creazione maggiormente indietro nel tempo risale alla fine dell’anno 2000, Une Fleur de Cassie, seguito dall’iconico Carnal Flower (2005) con una specifica Limited Edition rieditata un lustro fa, Portrait of a Lady (2010) per giungere al recente Dans Ton Lit (2022).
Malle, alla strenua ricerca della perfezione stilistica e grato dell’amicizia del succitato nonno Serge Heftler-Louiche con Edmond Roudnitska, uno dei più importanti Profumieri della storia, presenta nel 2000 in modo postumo Le Parfum de Thérèse.
Un capolavoro divinatore degli anni ’50, occultato per mezzo secolo poiché troppo osé per le note inusitate e “gourmand” di melone e susina, indossato gelosamente solo dalla consorte del Naso, Thérèse, appunto, che ha affidato a Frédéric la formula dopo la morte del marito come tributo al profondo legame affettivo che intreccia nel tempo le due famiglie.
Anche Maurice Roucel, naso autodidatta appassionato di “cose buone” pervaso da un gusto curioso e interessi interdisciplinari, collabora da oltre vent’anni con l’amico ed editore Frédéric concependo nell’anno 2000 un’egregia Musc Ravageur che rappresenta, in assoluto, uno dei cardini più innovativi della profumeria artistica, attraverso una rievocazione trasgressiva, trasversale, impetuosa dell’odore dell’epidermide allorché infiammata dal desiderio dei sensi.
Risale invece ad appena un anno orsono, Uncut Gem (Gemma Grezza) sempre opera del Naso Roucel: un tripudio di “ambrocenide” che celebra una mascolinità vigorosa, costruita su contrastanti resistenze, dove la sensualità delle note olfattive cede a una perdurante delicatezza connotata da virili accordi di cuoio, vetiver e incenso adagiandosi su più muliebri appendici di ambra e muschio.
Mi piace concludere con una nota aulente di colore: quel gran genio di Frédéric Malle ha equipaggiato ogni sua Boutique nel mondo di una singolare Smelling Column, brevetto di sua appartenenza, ossia di una sorta di cabina circolare e trasparente ove poter fugare ogni dubbio circa l’impronta olfattiva della fragranza che desideriamo acquistare: basterà infatti entrare in questa nicchia tutta permeata del sentore scelto e, immergendoci, comprenderlo “in toto”.
...segui Alessandra.

Fabio Novembre

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Alessandra Vittoria Pegrassi
Andrea G. Pinketts (noto scrittore noir Milanese mio amico di cuore, mio braccio destro e alle volte pure sinistro) aveva già inquadrato ed incoraggiato il mio senso del gusto, o meglio del buon gusto, quando quindicenne andavo a comprarmi da un droghiere del quadrilatero, facendomi fuori la paghetta mensile, aulentissimi bonbons alla violetta, meringhette all’anice e collutori ai petali di rosa. Questa precoce ma solida ricerca del buono anche sinesteticamente parlando mi ha poi condotta a Parigi ove un profumiere stregone mi ha insegnato pian pianino e svelato poi i prodigi della composizione dei bouquet e delle sue note...

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