Parlare di sigari avana in questi tempi di ristrettezze produttive e distributive appare difficile, in compenso ci pensano gli eventi a ravvivare le discussioni nel fumoir.
Gli aumenti fanno rattristare i fumatori rendendo sempre meno accessibili certe referenze come Cohiba o Trinidad, ma anche la Linea De Oro di Romeo y Julieta e la linea Montecristo 1935.
Le ormai periodiche battute sui “caporali” contrapposti agli Uomini che infestano il mondo dei sigari si confondono con le risate provocate dalle peripezie dei “sergenti” che “in fuga perdono spiccioli” (citazione dal film HAVANA)
Se si vuole discutere di sigari ci sono invece molte new entry nel titolario cubano che le riserva solitamente al Festival a febbraio che l’anno passato è saltato causa covid.
Uscite come il Victoria 55mo di Cohiba, il Montecristo Wide, La Gloria de la Gloria Cubana, il Quai d’Orsay 52, e recentemente il 30 gennaio a Basilea il nuovo Monte l’Esprit dedicato ai 150 anni St Dupont ed i 200 di A. Dumas.
Ovviamente la speranza è riuscirne ad avere qualche esemplare per fumarli: di questi tempi pretendere di averne un box è abbastanza impegnativo, ma non disperiamo.
Che poi a onore del vero per alcuni abbiamo anche provato l’ebbrezza della prima e qualcosa in più.
Una simile circostanza nel passato 2022 l’abbiamo vissuta ben 2 volte e mezza. La prima con il Victoria di Cohiba ad Atene, a maggio, in occasione dell’anteprima mondiale dove abbiamo speso, in diretta mondiale, qualche parola sulla fumata en primeur di questo cepo 58, in occasione della quale furono lanciati degli Humidor da 5.
La seconda, con l’Omero Sancho Panza ER a Limassol (Cipro) a settembre.
E, infine, l’ultima: la ER Qatar dedicata ai mondiali, fumata in contemporanea lo stesso giorno del lancio.
A proposito del“triplete”, ovvero Hat Trick ER Qatar lanciata il 18 dicembre in occasione della finale dei campionati del mondo di calcio, eravamo invitati alla prima, ma impegni di famiglia ci hanno impedito di essere lì a fumare e non tifare per nessuno. Questo sigaro aveva un nome suggestivo ed azzeccato visto che comunque ambedue le finaliste avrebbero realizzato vincendo il terzo trofeo mondiale.
Noi l’abbiamo fumato in campagna, nella tenuta Trifone di Don Alejandro, abbinandolo a un Rum Trinidad single barrel realizzato per un Amico tabaccaio già vincitore del Concorso “Miglior tabaccaio dell’anno 2021”, Fabio Ventura, un ottimo professionista che in quel di Civita Castellana distribuisce i suoi consigli, mette a disposizione del fumatore avventore oltre che ai prodotti da fumo, di tutto: dai piccoli oggetti alle migliori bottiglie di Cognac piuttosto che di Ron o Whisky da abbinare ai nostri amati sigari.
La fumata è stata molto appagante: questo Juan Lopez era e può considerarsi pronto, molto simile ad un fratello lanciato come ER UK qualche anno addietro, con una palette aromatica intressantissima.
Ma torniamo al tormento dei nostri giorni: in un anno e mezzo il prezzo dei sigari premium è aumentato, ma quello di alcuni brand di Habanos è aumentato fino al 300%. I prezzi sono stati allineati in tutto il mondo a causa di una maggiore richiesta, una penuria di prodotto da distribuire e del rastrellamento sugli scaffali europei di buyer cinesi che quando certe referenze costavano 1/3 del prezzo di Londra o Hong Kong, li acquistavano a prezzi maggiorati per poi rivenderli in madre patria a 3 volte il prezzo.
Cosa sta accadendo: i prezzi di questi sigari Cohiba, Trinidad, Linea de Oro di Romeo y Julieta e Linea 1935 di Montecristo sono stati allineati e sono identici in tutto il mondo.
Noi non possiamo discutere le scelte di Habanos s.a., certamente il prezzo sul mercato lo fa la domanda, e la offerta ‘relativa’ in termini di quantità: tutto ciò determina l’aumento in questione.
Certo è che il prezzo medio dei premium, che si collocava tra i 15/20 euro, oggi deve ricollocarsi molto più in alto se si vuol fumare un Linea de Oro di Romeo y Julieta o un Montecristo Linea 1935 o un Trinidad o un Cohiba o alcune ER e speciali edizioni come i riserva e i grand riserva.
Bisognerà, insomma, prevedere una spesa media tra i 70/100 euro, ma se si fumano altre referenze come Bolivar, Por larranaga, partagas, Quai D’Orsay Hoyo de Monterrey, H Upmann e via discorrendo si rimane sempre su quella di prima.
Più limitata è la produzione più alto sarà il prezzo, probabilmente si giungerà alla eliminazione di alcuni distributori accorpando territori, spariranno alcune referenze o se non saranno acquistate in un territorio le distribuiranno solo dove i consumatori saranno disponibili ad acquistarli a prezzi “ considerati impossibili”: i Behike andranno sempre a ruba come lo sono stati gli ultimi Vigia, distribuiti e andati sold out al prezzo di 50.00 euro cadauno .
Bisogna, da fumatori accorti, ripensare al fumo del sigaro in quanto tale.
Una volta, raccontavano due columnist d’oltreoceano, l’aumento in un penny o poco più portava alla protesta perché il sigaro era “un bene considerato di prima necessità per un maschio adulto”, non poteva essere aumentato in maniera così sconsiderata. Oggi fumare è un piacere di lusso, se si fumano sigari premium, per alcuni aumenta il costo di uno status simbol, per altri ancora, essendo un vizio, una dipendenza, resta la domanda se ci si può permettere questo lusso anche se si possono fumare altre referenze.
Nella ricerca del meglio spesso il prezzo è un indicatore non sempre corretto e purtroppo bisogna essere cauti con un bene che, per essere fruito, va distrutto, altrimenti si prendono cantonate e con gli avana questo accade raramente.
Fumare Hoyo de Monterrey o le linea open o la linea normale di Montecristo piuttosto che quella di Romeo o Bolivar o Partagas si può, il problema riuscire ad approvvigionarsi, riuscire a trovarli in tabaccheria.
Qualcuno obietterà che certe politiche dei prezzi possono ricollocare i fumatori su altri prodotti.
A noi poco importa, anzi, diminuirà la concorrenza mentre noi rimarremo fedeli ai nostri gusti ed alle nostre preferenze.
A dire il vero di accantonamenti ne abbiamo e qualche amico sparso per il mondo pure. Quindi ci siamo organizzati, fumiamo ancora quel che ci piace, la parsimonia la applichiamo solo ai sigari di alta regalia che offrivamo e spesso vedevano protagonisti Cohiba o Trinidad e oggi sono Hoyo o H Upmann o Bolivar, sempre ottimi brand ed eccellenti sigari.
Del resto non ci piace forse il caviale, il tartufo bianco, l’aragosta, i grandi champagne, i grandi vini e non per questo ne fruiamo tutti i giorni? Lo facciamo spesso o all’occasione.
C’è un tempo per tutto sotto il sole…
L’unico rimpianto sono i Trinidad; ne fumavamo tanti quando sottovalutavano il brand, oggi sono diventati carissimi come i Cohiba… sic transit gloria mundi.
...segui Nicola.
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