Mille et un flacons

CHANEL N°5

La nascita del mito

Oggigiorno tutti i grandi couturiers realizzano almeno una propria linea di profumo quale vessillo del loro brand e della propria identità di stile. Gabrielle Chanel, STILISTA DELLE STILISTE, anche in questo campo fu pioniera creando un profumo rivoluzionario – Chanel N°5 – che divenne, ed è tuttora, archetipo dei profumi femminili nonché il più venduto di sempre.
Pensiamo a già quanto la sua linea di moda fosse d’avanguardia disegnando capi che lei stessa amava indossare: maglie sulla pelle nuda, caban puliti, l’impiego della diarchia bianco-nero (impiegata anche in seguito nell’etichetta del suo profumo), il pattern matelassé delle sue borse, i pantaloni dalle linee morbide e il fashion tip irrinunciabile di ogni donna che si rispetti:” la petite robe noire”!
Aveva da realizzare ancora il desiderio dei desideri, ossia la Sua fragranza poiché nulla di sperimentato sino ad allora l’aveva soddisfatta e ancor meno sedotta. Alcune troppo dolci, certe esageratamente opulente, altre troppo «di maniera».
Non voglio nessun olezzo di rose o mughetto ” spiegò Chanel, “voglio un profumo elaborato“.
Si reca allora a Cannes ove incontra Ernest Beaux, secondogenito del creatore di profumi francese Edouard Beaux, che frattanto sta sperimentando l’impiego delle «aldeidi» e al quale commissiona la messa a punto della fragranza… Questi, dopo parecchio studio, presenta a Mademoiselle un ventaglio di possibilità, dal quale sceglie la quinta boccetta di profumo, che fu poi chiamata appunto «Chanel N°5».
E pensare che quella boccetta conteneva il risultato di un errore di laboratorio commesso da un assistente di Beaux che aveva impiegato un tocco eccessivo di aldeide (composto organico derivato dalla fermentazione degli zuccheri che ha un sentore molto simile al sapone) e che dona persistenza alla fragranza, a differenza degli altri profumi che dovevano essere dosati in gran quantità e la cui essenza tendeva in ogni modo a celere evanescenza.
La storia oramai insegna che i capolavori spesso nascono da errori inconsapevoli sapientemente miscelati!
Il 5 maggio del 1921 il lancio mondiale della fragranza, nella sua boutique al nr 5 di Rue Cambon a Parigi.

Per la prima volta emerge un profumo unico davvero che non emula nulla, nemmeno vagamente alcun bouquet, alcun accordo olfattivo mai sperimentato prima!

Si distinguono note di testa di Aldeidi, Ylang Ylang, Neroli, Bergamotto e Pesca; note di cuore di Iris, Gelsomino, Rosa di maggio e Mughetto e per finire calde note di coda di Sandalo, Vaniglia, Muschio di Quercia, Vetiver e Patchouly.

«Una fragranza femminile, con il profumo di donna” come disse Gabrielle Chanel.

Chanel N°5 ebbe un successo immediato.

Si racconta che subito dopo la scelta Coco portò, proprio per avere conferma del clamore travolgente che era certa sortisse, il Maître Parfumeur fuori a pranzo e mentre erano seduti al tavolo si spruzzò un nonnulla di profumo. Le donne in sala fecero la fila al loro tavolo per sapere come si chiamasse quella fragranza celestiale che aprì in seguito a Mademoiselle Chanel la strada alla produzione industriale di profumi.
La confezione era una semplice bottiglia da farmacia trasparente, in vetro pregiato o, per i clienti più abbienti in cristallo, con un’etichetta bianca e nera piuttosto minimale.
Seguendo la tendenza ad utilizzare flaconi in stile modernista, si differenziava dalle tradizionali ed elaborate boccette di profumo riccamente decorate e opulente come quelle impiegate dalla cristalleria Baccarat e di Lalique.
La prima bottiglietta prodotta nel 1919 era più piccola e più arrotondata rispetto a quella conosciuta oggi, la cui produzione iniziò solo nel 1924. Il flacone originale infatti si rivelò in seguito troppo fragile e quindi sostituito da uno più squadrato che negli anni successivi rimase pressoché invariato.
Questa magnifica veste della bottiglietta che, appositamente “a nudo” lascia filtrare il colore ambrato dell’essenza, fu molto apprezzato anche nel mondo dell’arte, a tal punto da essere stato esposto, nel 1959, al MoMA di New York. Poi, negli anni 80, il pittore Andy Warhol gli dedicò le sue famose nove superbe serigrafie.
La più importante e inconsapevole Testimonal di CHANEL N°5 fu Marylin Monroe che, in un’intervista, raccontò di andare a letto solo con due gocce del profumo di Madamoiselle Coco.
A distanza di parecchi anni, la maison ne “ufficializza” il ruolo utilizzando il celebre scatto in bianco e nero che la ritrae soffusa e ammaliante con la boccetta in mano.
...segui Alessandra.

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Alessandra Vittoria Pegrassi
Andrea G. Pinketts (noto scrittore noir Milanese mio amico di cuore, mio braccio destro e alle volte pure sinistro) aveva già inquadrato ed incoraggiato il mio senso del gusto, o meglio del buon gusto, quando quindicenne andavo a comprarmi da un droghiere del quadrilatero, facendomi fuori la paghetta mensile, aulentissimi bonbons alla violetta, meringhette all’anice e collutori ai petali di rosa. Questa precoce ma solida ricerca del buono anche sinesteticamente parlando mi ha poi condotta a Parigi ove un profumiere stregone mi ha insegnato pian pianino e svelato poi i prodigi della composizione dei bouquet e delle sue note...

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