Il Privé di Davide Bertellini

Benedetta Parodi

Chi sei?

Si tratta di una domanda cui posso rispondere facilmente, perché la fortuna ha voluto che quello che faccio nella vita è poi anche quello che faccio per lavoro; occuparmi di cucina ha reso la mia vita felice, forse è stata questa la chiave del mio successo. Per cui dico che sono una donna che ama cucinare, che ama comunicare e che ama scrivere: sono tre cose che faccio quotidianamente, tanto nella vita, quanto sul lavoro. 

Qual è la tua più grande passione?

Stiamo sempre parlando di cucina, ma in un’ottica di condivisione. Cucinare per cucinare, come atto fine a se stesso, non esaurisce né rappresenta il piacere che lego alla cucina. A me piace cucinare per qualcuno: sia essa la mia famiglia, o gli amici, ma anche i cameraman o gli autori, quando siamo in studio. Ecco, quando lavoro il momento dell’assaggio delle persone che mi stanno accanto è quello che mi rende più felice. 

E qual è la tua più grande paura?

Io sono una grande collezionista di paure. Sono piena di paure: tu dinne una, e io ce l’ho. La mia forza è che sono una persona razionale, quindi le paure irrazionali non hanno molta presa su di me e riesco, tutto sommato, a razionalizzare. Però, ecco, devo ribadirlo, sono una persona molto timorosa: ho paura di volare, ho paura delle altezze, ho paura del buio, ho paura di perdermi, davvero tutte le paure esistenti io ce le ho: le colleziono con grande cura! (ride n.d,a.)

Il tuo colore preferito?

Dipende. A me piacciono i colori accesi: in casa mia non c’è una parete uguale all’altra: si va dal rosso della sala da pranzo all’arancione della cucina e fino al verde dello studio. Ecco, se dovessi sceglierne uno, però, direi il rosso.

In che epoca viviamo?

Allora, se in fase pre-covid avrei potuto darti una risposta più precisa, oggi ci vuole molta prospettiva per capire in che epoca viviamo. Ci vorrà del tempo per comprendere se quanto accaduto potrà portare almeno un elemento positivo nelle nostre vite. Mi riferisco al rispetto per la natura, alla sensibilità ambientale, a una rinnovata consapevolezza di sé e del prossimo… per contro, potrebbe anche succedere che tutto questo ci porti verso la follia. Ancora non è dato saperlo… direi di darci appuntamento per la prossima estate: allora potremmo parlarne. Io sono abbastanza serena, comunque: certamente, bisognerà avere coscienza: una coscienza civica che ci aiuti a proteggere le persone più fragili, questo, sì, però devo confessarti che sono abbastanza tranquilla, purché continuiamo ad essere molto attenti e a mantenere le distanze. 

Cosa c’è dentro al bicchiere?

Birra. Io sono una grandissima bevitrice di birra. Se non temessi di essere fraintesa, potrei dirti che mi idrato a birra: perché la birra è semplice, dissetante, non mi appesantisce se ne bevo un bicchiere in più e, soprattutto, è digestiva. Il vino mi piace, anzi, adoro scegliere il vino giusto per ogni occasione; ma la birra, la birra è perfetta per ogni occasione. Soprattutto la classica lager: semplice, leggera, bionda. Una rossa o una birra artigianale per me già perde quella magia che ha la birra: quella di andar giù come fosse acqua.

L’ultimo pasto prima del patibolo?

Oh Gesù, che brutta cosa. Direi però, senza esitazioni, degli spaghetti al pomodoro

Fumatrice?

Sì, sin da giovane. Però devo ammettere anche che non sono una fumatrice: non compro le sigarette, passo anche settimane intere senza fumare, in altre circostanze, magari dopo una giornata di lavoro, me la concedo o perché allenta la tensione o per suggellare un momento di piacere. Però, ecco, non sono una vera fumatrice: non fumo per abitudine. 

Il libro sul comodino…

Io sono una lettrice vorace: leggo tantissimo, sul set, nelle pause, oppure d’estate, davvero leggo tantissimo. Adesso? Un libro che mi ha regalato un mio amico, “L’ora di Agathe” di Anne Cathrine Bomann per i tipi di Iperborea, un’edizione molto bella. L’ultimo libro letto che, però, ho amato davvero è stato “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin per i tipi di E/O.

Cosa accadrà domani?

Domani? Allora se devo rispondere in senso letterale, dico che domani farò le valigie e tornerò a casa, a Milano (oggi sono ancora al mare, in Sardegna). Ma “domani” come lo intendi tu, ecco, ci saranno un sacco di novità: ci sarà Senti chi mangia, un programma di critica tra l’ironico e il tutorial de La 7, carino anche perché molto diverso dai programmi di cucina degli ultimi tempi. Io sarò affiancata da due chef stellati molto in gamba, che dovranno far cucinare dei neofiti totali, le cui creazioni saranno sottoposte a un critico supremo, Andrea Grignaffini il quale, con la competenza che lo contraddistingue ma anche con la sua proverbiale ironia e comicità, dovrà giudicare piatti talvolta buoni, quindi fare critica reale, talvolta disastrosi! Ed è lì il bello.

E poi c’è Bake off Italia, che inizierà a settembre e, giunto alla sua ottava edizione, ha già una storia lunga e gloriosa; poi, il 14 settembre uscirà il mio nuovo libro, Una poltrona in cucina il quale, dopo dieci libri che che promettevano prettamente ricette, è invece anche una sorta di autobiografia dove si troveranno anche informazioni inedite in merito ad accadimenti reali della mia vita: va da sé che sarà comunque legato al cibo, ovviamente, e conterà più di 100 ricette. 

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Davide Bertellini
Folgorato fin dai primi anni dell'adolescenza da un'inarrestabile e sempre crescente "passione gourmet" a 21 anni aveva già fatto due volte il giro del mondo. Oggi, imprenditore nel campo della moda e del lifestyle, ha sostituito alla palestra il ristorante e, in qualità di jetsetter, frequenta i più importanti party e charity events nel mondo. Poliglotta, con la scusa di girare il mondo per il suo lavoro nel campo della moda frequenta i più bei ristoranti alla ricerca di quello migliore, che purtroppo non ha ancora trovato. Founding member Gustavia Yacht Club di St. Barth, è anche top reviewer italiano della guida americana Opinionated About Dining, scrive su Identità Golose per Paolo Marchi e su Passione Gourmet, al quale è affiliato a capo della direzione marketing. Sogno nel cassetto? Un tour mondiale dei ristoranti “3 stelle” della Guida Michelin con fotografo, ghostwriter e jet privato.

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