Terradivina è una raccolta di racconti intorno al vino e, come tale, non rappresenta di per sé nulla di originale.
A voler esser precisi, però, Terradivina è anche una raccolta di racconti sostanziata da puntuali incontri coi protagonisti del vino e sebbene, a ben vedere, nemmeno in questo rappresenti un concetto né un format originale nel gremito mondo della comunicazione enogastronomica contemporanea, il contributo che offre è sottile e suasivo, intimista e universale allo stesso tempo.
Infatti, pur raccogliendo esperienze e riflessioni sul e col vino, questo libro dona un contributo importante poiché capace di dimostrare, ancora una volta, la capacità del vino di conciliare tra loro natura e cultura e, con esse, anche vita privata e vita pubblica.
L0 stile dell’autore, che è anche uno degli autori del SITO che state leggendo, è familiare e, pur dispensando nozioni e conoscenze, è tutto in soggettiva. Decisa anche se non dichiarata, poi, la sua propensione a conoscere non solo il mondo ma anche sé stesso, narrante e agente, tramite la frequentazione del vino che diventa appunto un tramite tra sé e il mondo.
In questa ottica oltre che un romanzo autobiografico Terradivina è anche un racconto di formazione: la storia di una evoluzione che comincia infatti con un antefatto critico, quasi esiziale: la crisi personale e collettiva indotta dalla pandemia mette l’autore nella posizione di interrogarsi sul senso delle scelte fatte fino a quel momento con la necessità, si direbbe quasi con l’urgenza, di metterle in discussione. Il fine ultimo? Quello di riappropriarsi tanto del senso della vita quanto del senso del vino, come se le due cose fossero parte della stessa sostanza.
E lo sono davvero per Riccardo Corazza, autore di un libro forse innecessario, è vero, ma, proprio come il vino, importantissimo.
160 pagine, 22 racconti, 15 euro, per i tipi de LES FLÂNEURS EDIZIONI
...segui Riccardo.
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