Fumoir

Venti anni di Diadema

Ero da poco entrato nel fumoir, quando un amico, che partecipava come me alla serata finale dell’Encuentro Amicos de Partagas a Matelica, mi chiese lumi sulla “vita” del distributore di sigari cubani in Italia: Diadema Spa.

A Matelica si sono avute due anteprime (in verità una vera e propria: il Diplomaticos No.2, una piramide che a causa della registrazione di altro marchio con tale nome non poteva essere iscritto a tabella) e l’altro sigaro presentato e distribuito in quei giorni con doppia anilla “20mo anniversario di Diadema”, che è una Noellas di Ramon Allones e venduto in giare trasparenti nella tradizione di H Upmann (che da sempre ha usato questo condizionamento per i suoi sigari.
Dicevamo dell’Encuentro, che da quest’anno è tra l’altro un evento ufficiale di Habanos S.a., perché durante questa manifestazione si è svolto un momento di approfondimento sulle origini della DISTRIBUZIONE del sigaro Avana in Italia e su quello che qualcuno, fumatore di Avana di vecchia data, ha fatto per questo mondo meraviglioso di fumatori.
Giusto per intenderci, parliamo della fine degli anni Novanta. Se pensiamo che il Festival del Habano a Cuba ha avuto inizio nel 1998, comprenderete che non parliamo di chissà quale data: ricordiamo che la prima iniziativa ufficiale dedicata ai sigari cubani fuori dalla Isla Grande fu organizzata a Parigi nel 1994 assieme all’editore della rivista americana “Cigar Aficionado” e fu chiamata  “La Cena del Millennio”, durante la quale si  realizzarono delle somme da destinare in beneficenza alla Sanità cubana attraverso l’asta di Cohiba e Trinidad ancora non disponibili in commercio. Poi, nel 1998, venne presentato il primo Festival, che oggi è giunto alla edizione XXIII.
In questa sorta di Amarcord mancava un personaggio come Giancarlo Maresca che dopo il Cavalleresco Ordine delle Nove Porte lanciò anche l’iniziativa del Parlamento dei Fumatori, cui aderì anche il nostro Andrea Grignaffini.

Ma in questo momento vorremmo solo parlare di Diadema Spa e, per celebrarla come si deve, si deve dare a Cesare quel che è di Cesare (della idea del Parlamento ed altro ne parleremo una prossima volta).

Già, perché non va dimenticato che i ricordi sono spesso di parte e che, siano essi inseriti in un editoriale di una rivista o un articolo o un intervento a voce, contribuiscono a rappresentare qualcosa che è accaduto, ma con un taglio inevitabilmente personale. Quando però sono parziali o omissivi o addirittura si riferiscono qualcosa mai accaduto in certi termini, o tendono a oscurare fatti e persone e non ricostruire correttamente gli eventi, allora chi c’era ha l’obbligo di dare la propria “versione dei fatti” dando al lettore o all’ascoltatore una rappresentazione dell’accaduto quanto meno  più vicina possibile alla “verità”, evidentemente con una diversa versione dei fatti.

Noi non useremo lo stesso metro, anche se lo meriterebbero: a casa nostra se non dai “a Cesare quel che è di Cesare” vieni tacciato di essere un “insignificante imbroglione” e se “dai corda” – come si dice in gergo – ad orologi scassati, nelle ricostruzioni senza confronto, allora ti scrivi da solo la storia che storia non è, e comunque rimani quel che eri e sarai.

Iniziamo dunque dai primordi. Prima di Diadema Spa esisteva una società che, attraverso i concessionari provinciali dei Monopoli di Stato, distribuiva solo 6 referenze di sigari cubani, sei vitolas (per ragioni di spazio non le menziono ma c’erano comunque un H Upmann, un Montecristo, un Romeo y Julieta e così via). Poi nel 1999 nacque Diadema Spa, e le cose cambiarono molto velocemente e si giunse ad avere oltre 200 referenze in pochi anni, cioè nel 2004, quando Diadema divenne finalmente un importatore diretto da Cuba.
Già, perché per importare direttamente occorre non solo avere magazzini fiscali ma – oltre ad un Deposito Doganale – acquisire una certa “anzianità” e avere requisiti che solo con il tempo si possono ottenere. Tale importazione diretta si è avuta solo dopo il 2004.

Presidente del tempo era già da tempo Andrea Vincenzi, giusto per la cronaca.

Dico questo perché l’artefice iniziale dell’idea di fondare Diadema fu di un altro Andrea, Molinari per l’esattezza, al quale va sicuramente riconosciuto il merito di aver seminato per la prima volta il germe della passione habanera nel nostro Paese e svolto una funzione fondamentale di “ariete” per la riuscita della formazione di Diadema. Ma, asset societario a parte, il mondo del sigaro Avana ebbe un’accelerazione fortissima, con grandi iniziative a livello nazionale solo dopo un po’ di tempo, cioè circa tre quattro anni dopo.
Ai primordi (parliamo del 1998/99) si tentò la via della unificazione di tutti i fumatori, nascevano i primi Cigar Club e la prima Casa del Habano a Milano (sempre per opera di Molinari, va riconosciuto ampiamente), le riviste come “Monsieur” o “Capital” dedicavano al sigaro Avana spazio, aumentando nei lettori l’interesse per i puros, ma di tutto questo solo 5 anni dopo esisteva soltanto CCA: il Cigar Club Cento; il Cigar Club Calle de la Industria (che prosperava con iniziative come editare libri di Orlando Quiroga o organizzare la visita in Italia in collaborazione con il sottoscritto e il suo club ASCC nel 2005 di Don Alejandro Robaina) e Sigarando Bologna.

Che poi a onor del vero Don Alejandro era già venuto un paio di volte in Italia grazie a Molinari (al pari di altri personaggi importanti del sigaro cubano) ma praticamente tutte le altre iniziative erano letteralmente fallite o sopravvivevano a stento.

Così già alla fine del 2003 Andrea Molinari, così come molti altri personaggi degli esordi, non c’era più da tempo, mentre si svolgeva a Piacenza la prima Cena dei Presidenti di Club da Filippo Chiappini Dattilo, con la presenza addirittura del Club dei Parlamentari di Francia. I club iniziavano ad aumentare, (per la cronaca Molinari fu ospite della serata e si presentò con un avverante paio di scarpe rosse). Poi in quegli stessi anni le tabaccherie furono divise in Habanos Point e Habanos Specialist, veniva già pubblicata da anni da Diadema la rivista “Passione Habanos“, a Felino (in collaborazione con CCA) Diadema organizzò il primo Habanos Day, cui partecipò la Directora della fabbrica di El Laguito Emilia Tamayo e in quell’occasione fu istituito il riconoscimento di Habanos Club che andò a Calle de la Industria 520 di Iseo, dei Fratelli Bassan.
Giusto per completezza, gli Habanos Day furono poi organizzati a Milano (e Club Habanos divenne Sigarando Club di Bologna), poi a Catania  (titolo assegnato ad Alto Salento Cigar Club) e infine l’ultimo a Roma (dove Club Habanos divenne il Club Don Alejandro Robaina di Matelica).
I miei ricordi si sono forse un po’ sbiaditi ma la kermesse di Catania fu straordinaria visto che divenimmo Club Habanos dell’Anno e vinsi pure alla lotteria, con un bel 13, il viaggio a Cuba! Ricordo pure con piacere sul palco il nostro editore, Andrea Grignaffini, che per Torpedo e le sue attività legate agli Avana ebbe il riconoscimento di Hombre Habano in Italia per la comunicazione.
Oggi, a distanza di oltre 20 anni, se guardo all’evoluzione e alla storia di Diadema Spa non posso non riconoscere che al di là delle primogeniture, chi costantemente ha dato input e supportato iniziative per oltre 20 anni è stato senza alcun dubbio Andrea Vincenzi, sempre in prima persona. Senza dimenticare che tra i progenitori c’era comunque un trio che fece nascere Diadema: Andrea Molinari, Luca Gargano e Andrea Vincenzi.
Non riconoscerlo, come ho sentito ultimamente, significa letteralmente insultare la verità, perché dal 2002 al 2022, sotto la sua presidenza, è avvenuto non solo questo, ma Andrea Vincenzi ha avuto il merito di aver creduto e investito e sponsorizzato L’Encuentro di Matelica, contribuendo in maniera decisiva  al prestigiosissimo riconoscimento di unico evento ufficiale Habanos in Europa.  Sempre lui ha supportato  noi di Alto Salento Cigar Club prima con La Disfida poi con l’Habanos Challenge (e quindi la sua adozione  da parte di Habanos, che l’ha fatta divenire Habanos World Challenge dal 2018).
E posso aggiungere che la idea della Disfida è mia, ma il nome Habanos Challenge è un’idea dello stesso Vincenzi, così come Habanos Day (evoluzione del primo Cigar Day) e come la stessa Passione Habanos, poi anch’essa ripresa dalla casa madre di Cuba.
Diadema nacque quindi con l’imput importante e la forza imprescindibile di Andrea Molinari – che dopo circa due anni e mezzo lasciò – ma è divenuta ciò che è sotto la presidenza di Andrea Vincenzi, coadiuvato da valenti vice presidenti come Josè Maria Lopez detto Chema o da Borja Casanova (oggi entrambi, e forse non a caso, vicepresidenti di Habanos S.a.) piuttosto che da Miguel Eusa, che ha avuto e dato al mondo degli appassionati italiani tanto, anzi tantissimo. Dopo Molinari e dopo una breve parentesi del cubano Roberto Yaech, il timone passò ad Andrea Vincenzi che ininterrottamente – praticamente da 20 anni – è Presidente e CEO dell’importatore italiano, piazzando in pianta stabile da tanti anni il mercato italiano tra i primi dieci del mondo.

Almeno questo è un fatto incontrovertibile.

Oggi Diadema organizza i corsi di Academia Habanos completamente gratuiti, ma negli anni in maniera diretta e indiretta ha supportato anche i corsi catadores di CCA, centinaia di eventi e degustazioni, visite a Cuba, ospitato fumatori e tabaccai nei propri magazzini di Genova e tante altre iniziative che tutti ormai conosciamo, mostrandosi pronta a credere nelle buone idee, posto che qualcuno ci creda.

Tornando al mio interlocutore misterioso, mentre nel fumoir lui finisce il suo Diplo n.2, io accendo il mio.

Emilia Bruna Scarcella

Previous article
Nicola Pileggi
Avvocato, mezzosangue calabrese, sampietrano emigrato a nord, S.Vito dei Normanni città della fortuna in tutti i sensi: moglie, figlie,... Fumatore appassionato di avana, curioso dicono “vulcanico”, fondatore di Alto Salento Cigar Club, un consesso di fumatori che da un paese della Puglia arriva a la Habana, il fil rouge… il sigaro, un socio e tanta passione. Trentasei anni di storie di fumo iniziate nella capitale dell’europeismo da stagiaire con un Monte A e tanto fumo, un vissuto di fumo alle spalle fino al format di Habanos World Challenge. Scritti solo di diritto, cariche… onorarie pure, molto fumo, tante incontri, tante occasioni, moltissimi ricordi. Un solo motto: il meglio non è per tutti!

You may also like

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *