Ambassador Philip T. Reeker is the Acting Assistant Secretary of European and Eurasian Affairs
Il Privé di Davide Bertellini

Ambasciatore Philip T. Reeker

Sottosegretario di Stato USA per gli affari europei ed euroasiatici

Chi sei?

Professionalmente sono un diplomatico americano; attualmente sono al Dipartimento di Stato e ricopro l’incarico di sottosegretario di stato per gli affari europei ed euroasiatici; invece sul piano umano sono un ottimista che prova in tutti i modi a non essere pessimista!

Qual è la tua più grande passione?

Innanzi tutto la mia splendida moglie e poi senza dubbio lo studio della storia; comprendere il passato è importante per capire meglio il presente e naturalmente il futuro che ci attende. Personalmente amo tutta la storia quindi non solo gli aspetti politici ma anche quelli culturali e sociali che ci aiutano a capire da dove veniamo e dove andremo. 

E la tua più grande paura?

Ho paura delle divisioni, delle spaccature nelle società e della perdita dei diritti democratici.

Qual è il tuo colore preferito?

Blu scuro sicuramente; ma qualche volta anche il rosso: per la sala da pranzo (come quella che avevo a Milano), per le labbra delle donne e per il vino (gli suggerisco io e approva ndr.); blu invece per un bell’abito sartoriale.

In che epoca viviamo?

Penso che viviamo nell’era della pandemia; il Covid-19 sarà per definizione l’evento che segnerà indissolubilmente la storia di questa generazione.

Nel ricostruire le nostre economie e la nostra fiducia nel futuro dobbiamo affidarci alla scienza e all’evidenza dei fatti; oltre a ciò dobbiamo ritrovare il coraggio per sostenere i nostri valori transatlantici. Non dobbiamo farci distrarre da teorie cospirazionistiche o da chi cerca di generare o alimentare divisioni. Mai come in questa nostra epoca dobbiamo rimanere uniti.

Cosa c’è dentro al bicchiere?

Sicuramente delle bollicine: Franciacorta o Prosecco; mi piace pensare che se ci sono le bollicine c’è sicuramente qualcosa per cui vale la pena festeggiare da ottimista quale sono.

L’ultimo pasto prima del patibolo?

Molto semplice: inizierei con il famoso risotto cucinato da Ketty (la governante che avevo a Milano durante il mio mandato di Ambasciatore USA), un’insalata di carciofi crudi condita con olio evo e Parmigiano Reggiano e, poi, una cotoletta alla milanese; niente dessert preferisco finire con un piatto di formaggi misti.

Fumatore? Se si, cosa?

Non ho mai fumato.

Il libro sul comodino? 

Ora sto leggendo un libro di Margaret Macmillan: Parigi 1919, le vicissitudini politiche delle nazioni che stavano uscendo dalla Grande Guerra; lo avevo già letto ma ho ritenuto opportuno rileggerlo per ricordarmi meglio cosa fecero quella volta…

Cosa accadrà “domani”?

Domani il mondo andrà avanti; io andrò sicuramente al lavoro (ride ndr); cercheremo di mantenere particolarmente salde le relazioni transatlantiche. Sarà una cosa basilare per il futuro di tutti.

Con il Coronavirus i giorni sembrano tutti uguali; il mio “perfect tomorrow”? Quando sarò in partenza per l’Italia… Non so quando succederà ma spero presto, entro l’estate, magari per le vacanze. Ne abbiamo bisogno tutti!

James Joyce, il latte, la lattaia e l’Irlanda colonizzata

Previous article

-ISMO N.2

Next article
Davide Bertellini
Folgorato fin dai primi anni dell'adolescenza da un'inarrestabile e sempre crescente "passione gourmet" a 21 anni aveva già fatto due volte il giro del mondo. Oggi, imprenditore nel campo della moda e del lifestyle, ha sostituito alla palestra il ristorante e, in qualità di jetsetter, frequenta i più importanti party e charity events nel mondo. Poliglotta, con la scusa di girare il mondo per il suo lavoro nel campo della moda frequenta i più bei ristoranti alla ricerca di quello migliore, che purtroppo non ha ancora trovato. Founding member Gustavia Yacht Club di St. Barth, è anche top reviewer italiano della guida americana Opinionated About Dining, scrive su Identità Golose per Paolo Marchi e su Passione Gourmet, al quale è affiliato a capo della direzione marketing. Sogno nel cassetto? Un tour mondiale dei ristoranti “3 stelle” della Guida Michelin con fotografo, ghostwriter e jet privato.

You may also like

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *