Riccardo Cocciante ha dedicato al premio Nobel Nelson Mandela questa struggente canzone pensando alla pena profonda di questo eroe imprigionato “Mi domando se un’idea può essere legata a una catena” e lo immaginava, per trovare un po’ di conforto durante la sua lunghissima permanenza forzata nella ‘Baia della Tavola’ a Robben Island, percepire dalla sua cella il profumo del mare…
“Ti confesso che talvolta
sono in preda alle paure
Tutto non mi sembra vero
E allora tiro un gran respiro
E mi arriva il mare”
Per molti di noi il profumo del mare riporta immediatamente a un’immensità di ricordi intimi, forti, confidenziali: ci sussurra estati passate, magari sulla battigia, da bimbetti, rincorsi dalle mamme per cospargerci, nostro malgrado, di protezione solare, ci riconsegna il ricordo e il turbamento del primo bacio dato davanti agli scogli e alla ingenua, tenera promessa di scriversi e rivedersi l’estate che sarebbe nuovamente giunta, o al viaggio in barca quando la brezza friccicante, il vento e la salsedine sulla pelle ne amplificavano la trepidazione.
Il mare scuote, eccita, nutre, ristora, cura con i suoi flutti.
La talassoterapia, dal greco thalassa (mare) e thérapeia (trattamento) è basata sull’azione terapeutica del clima e dell’acqua marittima e fu inventata in Bretagna nel ‘900 basandosi sul principio secondo il quale “l’acqua salata e il plasma umano sono molto analoghi: quando il corpo si immerge in mare tiepido, questo assorbe attraverso i pori della pelle i minerali e gli oligoelementi di cui necessita, ristabilendo l’equilibrio ove vi sono squilibri”.
In realtà non esiste un singolo composto chimico in grado di sintetizzare, da solo, l’odore dell‘acqua di mare risultante da una mescolanza di salato, note sulfuree, iodate con un retrogusto di alga e di pesce residuo.
Secondo la chimica, questo bouquet olfattivo è “il risultato dell’interazione di almeno tre principali molecole: solfuro dimetile, dictiopereni e bromofenoli. Il primo conferisce il caratteristico odore di salsedine, l’afrore delle alghe percepito in certi attimi lungo i litorali, i secondi sono i feromoni sessuali di alcune specie di alghe emessi dalle partner femminili per attrarre quelli maschili, infine i bromofenoli che producono un aroma talassico pungente, acre, di sale marino, di iodio tipico di bivalvi, molluschi e crostacei”.
Numerosi Maestri Profumieri e scienziati si sono parecchio adoperati per cercare di riprodurre questo sentore sognato e invocato dal pubblico e hanno così sintetizzato il ‘Watermelon Ketone’, ossia il chetone di anguria, impiegandolo come ingrediente del profumo dagli anni ’80 per i suoi accordi acquosi, freschi, ozonici.
Successivamente è stato integrato in diversi profumi della tendenza marina, a partire dagli anni ’90.
Il primo ’acquatico’, ‘ozonato’ che irrompe sulla scena negli anni ’80 è l’eau de toilette Aqua Motu (Motu tradotto dal Polinesiano significa Isoletta) di COMPTOIR SUD PACIFIQUE, valente brand ‘di nicchia’ che incigna una serie di profumi ispirati alla salsedine, alla brezza e alla nostalgia dell’oceano sull’epidermide; nel 1988 DAVIDOFF crea la rivoluzionaria Cool Water; nel 1992 la Maison Creed (NE AVEVAMO GIÀ PARLATO a proposito del ginepro), che realizza essenze raffinate dal 1760, lancia lo spumeggiante Erolfa.
Nel 1996 giunge Acqua di GIO’ di GIORGIO ARMANI, che ad oggi viene potenziata con uno ‘zing’ di note più marine e iodate e Issey Miyake lancia L’Eau D’Issey per le briose Signore degli anni 2000. Solo per citarne qualcuno, in tempi più recenti nell’ambito della Profumeria Artistica, nel 2013 LABORATORIO OLFATTIVO, poliedrico brand di profumi d’autore, propone Salina, ispirato all’omonima isola dell’arcipelago Eoliano, che stuzzica le nari ed eccita i sensi con note di limone, sale marino, aghi di pino, lavanda selvatica e cedro.
L’immancabile DIPTYQUE (ne abbiamo parlato diffusamente, QUI) nel 2015 dà vita inaspettatamente a Florabellio poiché è il primo inusitato, nella storia della Casa, accordo olfattivo ‘marino-salato’.
Nel 2019 il celebre e bizzarro naso Alessandro Guatteri, ci dona Megamare, della collezione ORTO PARISI, in cui le note talassiche emergono con tutta la potenza degli abissi.
Infine nel 2021 CARTHUSIA, laboratorio artigianale e secolare di essenze sull’Isola di Capri, corrobora e seduce con l’eau de parfum A’mmare…
Mi congedo, per poco, ma con questo adagio nell’animo di Irène Némirovsky:
“Non si può essere infelice quando si ha questo: l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.“
...segui Alessandra.
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