Fumoir

Un giugno di fumo

In quindici giorni si sono svolti in Italia due eventi internazionali legati al mondo del fumo

Uno, che si tiene ogni due anni, chiamato AMICIGAR e si svolge alternativamente in Italia o all’estero e ormai giunto alla XVIII edizione; l’altro, invece, da poco riconosciuto da Habanos come la manifestazione europea più importante sui sigari cubani – di fatto la seconda al mondo – e si chiama ENCUENTRO DES AMIGOS DE PARTAGÁS, in Italia giunto alla XVII edizione.
Io, come diversi Amici fumatori e molti Hombre Habanos abbiamo preso parte a entrambi e in entrambi la pluralità della partecipazione internazionale è stata elevata. La qualità dei seminari ovviamente non era da poco: per motivi di lavoro ho partecipato a solo due degustazioni con abbinamento a Scoglitti delle 3 previste, e a uno dei diversi tenuto durante l’Encuentro.
Gli eventi non sono paragonabili poichè uno ha il totale supporto del distributore italiano di sigari cubani, delle Amministrazioni locali e coinvolge molti sponsor, mentre l’altro ha avuto a mezzo della Tabaccheria DECORATO di Vittoria (RG) un apporto fattivo anche del distributore nazionale dei sigari cubani e l’aiuto di altri sponsor e tabacconist di diversi paesi del mondo dei 22 presenti all’evento.
Ma passiamo a due delle “degustazioni” a cui ho avuto il piacere di partecipare: il primo a Scoglitti vedeva protagonista la nuova linea di Marsala Florio Vergine, un progetto di ritorno all’origine di questo vino: il sigaro abbinato era un Molinos aged (165/42) al limite del vintage, di grande finezza; vi era altresì anche il cioccolato di Modica del Cav. Bonajuto e del caciocavallo ragusano.
All’Encuentro protagonisti erano Bergère con uno champagne millesimato, Samaroli con uno Speyside del 2008 single cask 1/164, e il sigaro era un Aliados di Partagas edizione Casa del Habano. A condurre invece Luigi Ferri che ha distribuito pillole di saggezza, compresa quella sulla “degustazione emozionale” e un grande Valerio Cornale che ci ha deliziato con aneddoti di grande interesse, supportati tutti da F. Rovere e Cosimo Attanasi che di whisky ne sa molto (sua la responsabilità di avermi introdotto al mondo degli speyside).
Ebbene entriamo nel merito: a Scoglitti l’abbinamento proposto da Gino e Fernando è risultato hard con i primi due vini poiché, non essendo addizionati, risultavano tanto interessanti quanto difficili, nonostante il cioccolato o i formaggi che, riferisco i pareri di alcuni amici vicini, erano molto difficili. Con gli altri due Marsala però un po’ di zucchero fungeva da ammortizzatore per cui l’abbinamento è risultato più gradito. Io, che notoriamente non mangio formaggi, devo dire che ho apprezzato molto gli abbinamenti, sia quelli hard e sgraditi a più di qualcuno, che quelli “facili”. Peccato essere stati all’aperto perché il sigaro era un monumento dell’arte tabacalera cubana, con nuance e sfumature che si sarebbero potute meglio cogliere al chiuso, ma chi aveva naso e palato per percepire ha apprezzato tantissimo.
Dell’altra degustazione, con una ER Cubana e un rosé di Billecart-Salmon ne parleremo poi, anticipo che l’ho trovata sicuramente più centrata.
Passiamo a Matelica: degli Aliados posso dire che il sigaro, almeno il mio, non era proprio il Partagas che ti aspetti sia per la vitola nuovissima con un largo e cepo mai prodotti (167/45) che per la forza, da un punto di vista complessivo. Pur essendo un giovane sigaro si presentava come un sigaro interessante che ci dirà la sua tra qualche anno: comunque, per chi non avesse ancora fumato la nuova Linea Maestra di Partagás, ecco, questo sigaro, o almeno il mio, me lo ricordava.
Gli abbinamenti: lo champagne con la temperatura e la bollicina aiutava molto al reset delle papille e, data la giovane età del sigaro, faceva bene la sua parte, anche se una leggera nota di “ossidazione” poteva risultare in contrasto.
Lo speyside ben illustrato dal brand manager di Casa Bleve – attuale proprietaria di Samaroli – è stato un prodotto extra, nel quale compariva una leggera nota di affumicato dovuta forse a qualche lavorazione sul cask non essendoci in alcun modo torba negli spey tanto da apparire un blend piuttosto che un single malt. Il viaggio con questo distillato è stato unico e interessante. Alla cena di gala dell’Encuentro lo abbiamo riassaggiato e io l’ho bevuto fumando un Fundadores di Trinidad e un Linea de Oro di RyJ e devo dire che tutti gli abbinamenti erano molto centrati: un peccato quella nota che si sentiva anche al naso (e percepita anche da alcuni olfatti come quello del caro Marco oltre al mio e a quello di Cosimo) che è riuscito a individuarla dopo l’aggiunta di due tre gocce d’acqua.
Ancora una volta abbiamo avuto prova che la percezione sensoriale, variando da soggetto a soggetto in base all’allenamento dei sensi, porta a riconoscere o meno alcune percezioni.

Che dire: ambedue le manifestazioni rappresentano lo sforzo di volontari, nessun professionista.

una tra amici, come dice il nome Amicigar, l’altra ormai decollata ai piani alti degli eventi mondiali (non a caso ha fruttato il premio Hombre Habanos per la comunicazione al presidente del Club che lo ha inventato). Perché dietro i nomi di Iannillo e Minetti ci sono nel primo caso 4/5 persone che lavorano indefessamente tutto l’anno, mentre nel secondo ve ne sono almeno una ventina che non si divertono certamente soprattutto quando il tempo è inclemente e, fino ad ora, per 15 edizioni lo era stato, ma la soddisfazione poi dei risultati è quella che conta.
A Scoglitti vi erano vecchi e nuovi Amici: alcuni ho avuto la possibilità di rivederli a Matelica dove trovi sempre nuovi personaggi, dal cinese allo svizzero, tra nuovi “frequentanti” e storici partecipanti.
C’è da dire che solo l’essere appassionati basta a se stesso: forse nel secondo caso la risonanza dell’evento, la televisione, le autorità presenti e anche qualche premio rendono più gradevole e accettabile tutto, comprese le lamentele di qualche rompiscatole che non ha mai organizzato nemmeno la propria festa di compleanno.
Da parte mia, posso dire che incontrare gli amici mi rende felice, e quindi rivedere a distanza di pochi giorni Alain e Sofia, Fabio B. e consorte o, ancora, Roberto P. ed Enzo, la Leyenda, o Baffo Magico, mi riempie sempre di gioia e aiuta a fruire meglio queste fumate, soprattutto se si è in compagnia di El Tiburon, che è un fiume in piena e di questi tempi… Allo stesso modo rivedere Alex I. o Larry e tanti altri, a Scoglitti, è stato come sempre emozionante.
Ovvio che Andrea V., o Iannis, Stefano sono “la famiglia di Diadema”, che per altro mi supporta sempre. Certo, le lotterie sono la mia passione e mentre partecipi per dare un ulteriore contributo a chi ha organizzato con congrui acquisti, speri di vincere: a Scoglitti, nonostante ciò, non ci siamo riusciti mentre a Matelica abbiamo portato a casa come ASCC ben tre premi, e non di poco conto, grazie anche al mio storico compagno di viaggio merende Geppi R.

Morale: fuma e fuma bene e se non hai tempo per farlo desisti, ma se ci sono luoghi dove puoi farlo partecipa, goditi il tempo che vivi; sii certo che il tempo scorre inesorabile, ma viverlo consapevolmente lo farà trasformare in un gran bel ricordo.

...segui Nicola.
Post scriptum: qualcuno si chiederà perché Scoglitti, Matelica, ma anche Iseo, Ostuni, Costa Merlata, San Vito dei Normanni o Civita Castellana, con l’unica eccezione di Firenze. Possibile che nelle grandi città grandi eventi legati al mondo del sigaro non “nascono”, o non se ne organizzano? Perché? Dai, ne parleremo…

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Nicola Pileggi
Avvocato, mezzosangue calabrese, sampietrano emigrato a nord, S.Vito dei Normanni città della fortuna in tutti i sensi: moglie, figlie,... Fumatore appassionato di avana, curioso dicono “vulcanico”, fondatore di Alto Salento Cigar Club, un consesso di fumatori che da un paese della Puglia arriva a la Habana, il fil rouge… il sigaro, un socio e tanta passione. Trentasei anni di storie di fumo iniziate nella capitale dell’europeismo da stagiaire con un Monte A e tanto fumo, un vissuto di fumo alle spalle fino al format di Habanos World Challenge. Scritti solo di diritto, cariche… onorarie pure, molto fumo, tante incontri, tante occasioni, moltissimi ricordi. Un solo motto: il meglio non è per tutti!

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