Mille et un flacons

Quel gran genio di Tom Ford

Nato sotto una fortunata stella del cielo texano nell’agosto del 1961, Tom Ford studia alla “Parsons School of Design” a NY ove conosce e frequenta Andy Warhol, traendo somma ispirazione dal Guru della nascente Pop Art.
Si laurea con lode in Architettura e inizia a collaborare come direttore del design affiancando Marc Jacobs alla Perry Ellis.
È il 1990 l’anno della svolta per Ford che salva dalla débacle il brand Gucci, rilanciandolo nel 1995 nel Gotha della moda di lusso mondiale grazie anche all’ausilio di strepitose campagne pubblicitarie di Mario Testino, Richard AvedonSteven MeiselHelmut NewtonHerb Ritts.

Nel 2000 assume l’incarico di Creative Director per Yves Saint Laurent, dopo che questa entra a far parte del gruppo Gucci.

Nel 2004 lascia “con profonda tristezza” casa Gucci per avviare la partnership con Domenico De Sole, debuttando con la propria sua linea di moda di lusso e inaugura qualche anno più tardi la prima boutique di proprietà nella prestigiosa Madison Avenue, sempre a New York.
Dalla collaborazione con il gruppo Estéé Lauder e il naso Givaudan nasce nel 2006 “Black Orchid”, emblema di una raffinatezza carnale e lussuosa cristallizzata nel fiore più sensuale e raro di sempre, l’orchidea nera; accordo audace ma ben riuscito di voluttuoso tartufo nero e ylang ylang reso un po’ “friccicarello” da note di bergamotto e arancia amara che bilanciano la dolcezza della prugna nera, in realtà ebbra di tocchi di rum, e cullata da patchouly e vaniglia.

Volevo un prodotto potente”, soleva ripetere Mr Ford. E così è stato.

L’ispirazione per creare Black Orchid risiede nel suo pervicace richiamo verso tutto ciò che è inarrivabile e sontuoso e, in particolare, verso l’introvabile orchidea nera.

Sono qui di seguito le parole stesse dello stilista a illustrare la concezione che sottende a questa fragranza: “Credo sia il fiore per eccellenza. Sontuoso, elegante, puro, sofisticato. L’unico problema è che non esiste in natura. Per secoli, gli specialisti hanno cercato un’orchidea nera. Finché un esperto californiano è riuscito a ottenere un ibrido raffinatissimo, che è ora riconosciuto come l’unico autentico esempio di orchidea nera naturale. Nel momento stesso in cui l’ho vista ho capito che sarebbe stata il cuore e la firma del mio primo profumo”.


Questa peculiare fragranza è disponibile in diversi formati tra cui un’edizione limitata presentata in un prezioso “abito” di cristallo – ovviamente nero – di Lalique.

Nel 2007 debutta Tobacco Vanille, imitatissimo poi nel tempo, creando una vera e propria “corrente” di appassionati della diarchia tabacco-vaniglia, ove una cremosa fava tonka si miscida a vaniglia del Madagascar, zenzero e a foglie di tabacco.
L’eterna gratitudine e amore spassionato per l’Italia si evincono anche da altre sue creazioni olfattive quali “Neroli Portofino”, vibrante e frizzante omaggio al Golfo del Tigullio, “Tuscan Leather” sentore assoluto di cuoio addolcito da stigmi di zafferano, “Rose d’Amalfi”, rosa di maggio baciata dal sole della Costiera Amalfitana impreziosita da fiori di bergamotto di Calabria…
Un anno fa irrompe sulla scena Ombré Leather Parfum, fragranza ideata assieme al talentuoso naso Sonia Constant ove alla prima olfazione emergono foglie di Violetta e legno di Cedro che si abbandonano presto su note di cuoio, di legno e volute di fumoso tabacco; riuscita evocazione di confidenze sussurrate nella penombra di un salotto dallo scricchiolante parquet, adagiati mollemente su divani Chesterfield avviluppati da stordenti spire di sigaro…

Un altro colpo da maestro messo a punto da quel gran genio di Tom Ford.

...segui Alessandra.

Luciano e Gianluigi Cimmino

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Alessandra Vittoria Pegrassi
Andrea G. Pinketts (noto scrittore noir Milanese mio amico di cuore, mio braccio destro e alle volte pure sinistro) aveva già inquadrato ed incoraggiato il mio senso del gusto, o meglio del buon gusto, quando quindicenne andavo a comprarmi da un droghiere del quadrilatero, facendomi fuori la paghetta mensile, aulentissimi bonbons alla violetta, meringhette all’anice e collutori ai petali di rosa. Questa precoce ma solida ricerca del buono anche sinesteticamente parlando mi ha poi condotta a Parigi ove un profumiere stregone mi ha insegnato pian pianino e svelato poi i prodigi della composizione dei bouquet e delle sue note...

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