Tiziana Rocca
Il Privé di Davide Bertellini

Tiziana Rocca

Interno notte. Milano, ore 2.30 del mattino.

Orario insolito per fare un’intervista, ma c’è poco da fare. Questa è Hollywood. 

Torniamo un momento indietro. Tiziana Rocca, dove sei? 

A Los Angeles per la quinta edizione di Filming Italy che andrà in scena dal 20 al 22 gennaio, di cui sono Direttore Artistico.  Si tratta di un Festival che ha come obiettivo quello di promuovere l’Italia nella cultura e nella produzione filmica: i nostri luoghi, la nostra bellissima Italia.

Ma tu chi sei?

Sono una donna e, per giunta, una donna che non molla mai. Questo è sia un difetto che un pregio: non mollare significa grande resistenza, ma anche spirito di sacrificio, dedizione; davanti a un grande ostacolo la mia volontà di superarlo diventa più grande. A volte vorrei anche mollare ma non ci riesco, è insito in me, e dunque questo mi porta a non avere pace finché non ottengo quello che voglio. Una grande tenacia, sono io, unita anche a una certa capacità di prevedere le cose, dovuta all’esperienza. È buffo perché cerco di essere sempre dappertutto, per la mia famiglia e per il mio lavoro, che impongono giornate in cui io mi dimentichi perfino che devo mangiare, devo ricordarmelo, a volte ho pensato di mettere una sveglia… Ed ero così anche da bambina: caparbia, e di carattere: non mi vedrete mai titubare o non sapere quello che voglio. Ciò chiaramente mi impedisce di esser fedele ad altri che a me stessa, per questo sono anche molto leale.  

La tua più grande passione, qual è?

Due sono le mie più grandi passioni. Una è il mio lavoro, se non avessi passione nel mio lavoro, che è 24 ore su 24, non lo farei, lo dimostra anche questa intervista notturna. Sono una stakanovista, ma siccome sono anche una perfezionista, il fatto che sia una stakanovista viene dopo, il sacrificio è l’essenza del perfezionismo. Ai miei figli, che sono la mia vera passione, dico sempre di non illudersi: è vero che siamo in un’epoca iper-tecnologica, ma proprio per questo bisogna fare molto di più di quanto non si facesse un tempo: bisogna imparare tutto, e imparare sul campo: siate attivi, non mollate. 

La tua più grande paura?

[…] Non ho una paura specifica. Sicuramente, non mi piace il buio: deve esserci sempre una fonte di luce, anche tenue, da qualche parte. Tanto più che non mi è funzionale: posso dovermi alzare in qualunque momento, e quindi ho bisogno di vedere l’ambiente dove sono: sono sempre pronta, sempre all’erta. 

Qual è il colore di Tiziana Rocca?

Sono due: il bianco e il nero. Non amo le vie di mezzo, amo i colori netti, così come le personalità nette. Il mio colore preferito è il nero però d’estate anche il bianco. Non mi piacciono le sfumature perché per me è importante l’identità, e il colore ne è il veicolo. 

In che epoca viviamo?

Nel presente ma costantemente proiettati nel futuro. Quantomeno questa sono io. Perché quando hai dei figli (Valeria, Vittorio e Cristiana n.d.a.) devi sempre pensare al futuro ed essere lungimirante. A questo proposito io cerco sempre di aggiornarmi, di rimanere al passo coi tempi. Non bisogna rimanere ancorati al passato: bisogna sempre farne tesoro, certo, ma per il presente e, di conseguenza, per il futuro. 

Cosa c’è dentro al bicchiere di Tiziana Rocca?

Io nel mio bicchiere vedo tante cose. Per cominciare è sempre pieno, il ché significa pensare in grande, avere costantemente delle intuizioni, delle idee o anche il timore che le tue idee possano essere superate da qualcun altro. Non pensare a nulla come definitivo, ma tutto in evoluzione: si tratta di uno stress migliorativo continuo. Diciamo quindi che questo mio bicchiere trabocca: io contino a riempirlo, devo sempre continuare a riempirlo. Però d’acqua perché sono astemia. Al massimo una Coca Cola. Una Coca Cola Zero. 

L’ultimo pasto prima del patibolo?

[…] Guarda, io sono molto tradizionale, mi piace avere delle regole nella mia dieta, ma in questo caso scelgo la cosa che più mi ricorda la mia infanzia, ovvero la Mozzarella di Bufala essendo io napoletana. Col pane napoletano caldo (non col pane di plastica, di adesso), quello cotto in forno a legna, appena sfornato: pane e mozzarella. 

Il libro sul comodino… 

È il mio. Il mio libro, anche a Los Angeles, “Il segreto del successo” edito da Sperling & Kupfer, che ho portato per degli amici. A me però piacciono i classici, perché mi rilassano, nella lettura è questo che cerco, mi piacciono i libri un po’ agée, anche romantici, come Via col Vento, che è uno dei miei libri preferiti e dal quale ricavo un motto universale ed eterno: “Domani è un altro giorno”. 

Ecco, appunto, cosa farai “domani”?

Torniamo all’inizio: “domani” c’è Filming Italy e sono felice perché sarà un’edizione dedicata alle donne. Abbiamo firmato un accordo con Women in Film e, quindi, ospiteremo alcuni bellissimi cortometraggi di donne e registe bravissime. Il Festival è realizzato presso l’Istituto italiano di Cultura di Los Angeles sotto l’auspicio del Consolato Italiano e il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. L’evento è realizzato con la collaborazione di Apa, Italy for movie e Anica, Regione Lazio e Women in Film; madrina sarà Claudia Gerini e, tra le italiane, ci sarà la regista Maria Sole Tognazzi di cui mostreremo il film “Viaggio Sola”. Ecco posso dire che dopo tutti questi anni nel mondo delle pubbliche relazioni, dell’organizzazione e della produzione di eventi, sono diventata un’imprenditrice e l’essere donna non mi ha mai facilitato. Eppure, sono felice di quello che sono, e sono assolutamente convinta che se ci fossero più donne al governo ci sarebbero meno conflitti nel mondo. 

Segui Tiziana @tizianarocca


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Davide Bertellini
Folgorato fin dai primi anni dell'adolescenza da un'inarrestabile e sempre crescente "passione gourmet" a 21 anni aveva già fatto due volte il giro del mondo. Oggi, imprenditore nel campo della moda e del lifestyle, ha sostituito alla palestra il ristorante e, in qualità di jetsetter, frequenta i più importanti party e charity events nel mondo. Poliglotta, con la scusa di girare il mondo per il suo lavoro nel campo della moda frequenta i più bei ristoranti alla ricerca di quello migliore, che purtroppo non ha ancora trovato. Founding member Gustavia Yacht Club di St. Barth, è anche top reviewer italiano della guida americana Opinionated About Dining, scrive su Identità Golose per Paolo Marchi e su Passione Gourmet, al quale è affiliato a capo della direzione marketing. Sogno nel cassetto? Un tour mondiale dei ristoranti “3 stelle” della Guida Michelin con fotografo, ghostwriter e jet privato.

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